I server HP Microserver sono dispositivi ambiti per gli homelab, in quanto con dimensioni, consumi energetici e emissioni sonore contenute garantiscono delle funzionalità di livello enterprise come il supporto di controller RAID dedicati con cache, gestione remota ILO ecc.
Ho recuperato un HP Microserver GEN8 equipaggiato con 4 GB di RAM e una CPU Intel Pentium Dual Core. Specifiche del tutto insufficienti oggi anche per un homelab, a meno di utilizzare delle distro Linux ridotte all’osso.
Ho quindi eseguito questi upgrade, consigliati in vari forum di appassionati del Microserver:
- Controller dedicato HP Smartarray P222 con 1GB di cache
- 16 GB di RAM in 2 banchi da 8GB anzichè i 2+2 GB preesistenti
- CPU Intel(R) Xeon(R) CPU E3-1265L V2 @ 2.50GHz (4 core 8 thread e 45W di TDP)
- 4 dischi SAS da 3 TB/cad per un totale di 6 TB in RAID10
Devo dire che il controller HP Smartarray in fase di creazione e zeroing dell’array RAID raggiunge temperature da… cottura della pastasciutta, e se c’è un punto che mi fa dubitare dell’affidabilità del piccolo cubo marchiato HP così configurato, è questo.
Ovviamente con la CPU Xeon al posto del Pentium anche il ventolone si fa sentire di più.
Ma torniamo a noi: l’installazione di Proxmox non è banale (premesso che è necessario fare l’update del firmware di BIOS, ILO e controller) poichè:
- Il piccolo Gen8 non supporta UEFI, per cui il boot avviene tramite “BIOS Legacy”. Ne consegue che l’array RAID di boot deve essere più piccolo di 2 TB. Ho dunque creato un array RAID 10 da 100GB per il solo boot, e un secondo array RAID per i dati delle VM con tutto il restante spazio libero sui dischi.
- Se sul BIOS del Microserver è attiva la funzionalità VT-d avremo un sacco di errori di accesso al disco durante l’installazione (di Proxmox e non solo) poichè il kernel tenterà l’accesso diretto alle periferiche con un driver inappropriato al controller P222. Due sono le strade:
- Disattivare la funzionalità VT-d
- Eseguire il setup di Proxmox indicando l’opzione intel_iommu=off:
- Quando l’installatore di Proxmox si avvia e compare il menu con l’opzione “Install Proxmox VE”, selezionare “Install Proxmox VE” ma NON premere Invio.
- Premere il tasto ‘e’ sulla tastiera per modificare i parametri di boot.
- Cercare la riga che inizia con
linux(olinuxefise fossimo in UEFI, ma sul Gen8 èlinux). - Alla fine di questa riga, aggiungi il seguente parametro, lasciando uno spazio prima:Bash
intel_iommu=offLa riga apparirà simile a:Bashlinux ... quiet splash intel_iommu=off - Premi F10 (o Ctrl+X, a seconda del bootloader) per avviare l’installazione con il parametro modificato.
Un altro problema riscontrato con questo hardware, e che lo portava ad andare in protezione spegnendosi con tanto di luce rossa sul frontale, era dovuto alle elevate temperature interne della scheda P222 e del chipset (PCI1). Molto probabilmente ciò era dovuto dalla pasta termica secca: ho provveduto a smontare i dissipatori da processore, chipset e processore del P222 e apporre nuova pasta termica.
Per farlo è opportuno rimuovere la scheda madre dal caddy metallico togliendo il dissipatore della CPU, e con una pinza spingere in dentro i fermi in plastica (dal lato piste). Con delicatezza, perchè in altri forum ho letto che potrebbero essere “cotti” dal calore.
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